Care compagne e cari compagni,
è sicuramente evidente a tutti noi la rilevanza del cambio politico intervenuto con la formazione del governo Draghi. Un governo che è diretta espressione del capitalismo e della grande finanza, italiani ed europei. L’ampia unità nazionale che si è raccolta attorno al nuovo esecutivo non è solamente un episodio di clamoroso trasformismo, ma la misura della comune subordinazione al capitale finanziario di tutti i partiti di governo. Dai partiti europeisti liberali sino ai partiti di cosiddetta marca sovranista.
L’enfatica celebrazione mediatica di Mario Draghi indica l’investimento centrale della classe dominante nel nuovo esecutivo, come strumento di riorganizzazione del capitalismo italiano e del suo rilancio. Sul piano dei rapporti di classe, a partire dallo sblocco dei licenziamenti, sotto la pressione diretta di Confindustria; ma anche sul piano europeo e internazionale, nel segno di una forte sottolineatura atlantista.
Ogni sostegno accordato al nuovo governo da parte di forze della sinistra politica come da parte delle direzioni sindacali ci pare in profonda contraddizione con tutte le ragioni del lavoro. E viceversa tutte le rivendicazioni più elementari dei lavoratori e delle lavoratrici, a partire dalla difesa della salute e del lavoro, militano contro il governo Draghi.
Per questo crediamo importante che fuori e contro l’unità nazionale attorno a Draghi prenda forma il più vasto fronte unitario di azione di tutte le sinistre di opposizione e di classe, sociali, politiche e sindacali, estranee al campo liberale come alla “galassia sovranista”. Superando ogni logica di primogenitura, di autosufficienza, di autocentratura, ci pare sia il momento di costruire gli “Stati Generali” dell’opposizione di classe.
Non è in discussione naturalmente la piena autonomia politica e organizzativa di ogni soggetto, nella consapevolezza delle diversità esistenti. L’esigenza che qui vogliamo sottolineare è un’altra: quella di fare fronte comune contro il governo dal versante dei lavoratori e delle lavoratrici; quella di una unità d’azione delle nostre organizzazioni che si ponga al servizio della ricostruzione di una opposizione di massa. L’unica in grado di alzare un argine e di incidere sui rapporti di forza, tanto più a fronte del nuovo scenario politico.
Ci rivolgiamo dunque a tutte le organizzazioni della sinistra di classe, e a tutti i circuiti dell’avanguardia che già si pongono sul terreno dell’opposizione e già sollevano con diverse modalità il tema dell’unità delle lotte, per discutere insieme su come fare fronte comune. Per quel che ci riguarda siamo pienamente disponibili a superare la nostra stessa esperienza di coordinamento dentro un fronte d’azione più largo.
La preparazione comune di una manifestazione nazionale unitaria contro il governo di tutta l’opposizione di classe – da discutere e definire congiuntamente – ci pare possa essere un banco di prova importante dell’unità d’azione.
Coordinamento nazionale delle sinistre di opposizione
(Comunisti in Movimento, Fronte Popolare, La Città Futura, Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Marxista-Leninista Italiano)
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