NE' CON LO STATO NE' COI FORCONI. PER UN'ALTERNATIVA PROLETARIA AL POTERE DEI CAPITALISTI E DEI BANCHIERI
Il PCL non sta né con lo Stato, né col Movimento 9 Dicembre. Non
abbiamo alcun pregiudizio a intervenire a sostegno di rivendicazioni
progressiste di strati impoveriti di piccola borghesia. L'abbiamo fatto col
movimento dei pastori sardi, l'abbiamo fatto un anno fa con la lotta dei
tassisti. E' parte della lotta per un blocco sociale alternativo, entro una
logica di classe.
Ma altra cosa è porsi a rimorchio di una dinamica reazionaria. Non siamo
stati coi Forconi in Sicilia, non stiamo oggi coi loro prosecutori. Al tempo
stesso proprio quanto sta avvenendo pone una volta di più l'esigenza e
l'urgenza di una svolta anticapitalista del movimento operaio. Abolire il
debito pubblico verso le banche ( con garanzie per il piccolo
risparmio), nazionalizzare le banche, senza indennizzo per i grandi
azionisti, e unificarle in un'unica banca pubblica sotto controllo
sociale, sono la condizione decisiva per liberare milioni di famiglie
dall'oppressione del capitale finanziario, dalla stretta del credito, dal
cappio di mutui usurai.
Se il movimento operaio si battesse per queste rivendicazioni potrebbe
prendere la testa della rabbia sociale e di rivolta di settori ampi di piccola
borghesia, disgregando il blocco sociale reazionario, e chiudendo lo spazio
di manovra della demagogia fascistoide. Ma una simile battaglia di massa
implica la lotta per un'alternativa di potere. Che spazzi via il governo del
capitale, i suoi partiti, il suo Stato. Solo una Repubblica dei lavoratori
può liberare assieme alla classe operaia la maggioranza della società:
è' l'unica reale rivoluzione possibile. Il PCL si batte e si batterà, in ogni
movimento di classe o progressivo, per questa prospettiva.
“Giunta militare” o governo dei lavoratori: queste parole d'ordine indicano
simbolicamente due prospettive contrapposte, due opposte dinamiche di
classe. Il bivio strategico tra rivoluzione e reazione percorre, in forme
diverse, l'intero scenario italiano, in un quadro di massima crisi sociale,
politica, istituzionale.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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