PIENA SOLIDARIETA' AI GIORNALISTI DELLA GAZZETTA DEL SERCHIO
Ho deciso di scrivere questo pezzo di solidarietà, in totale autonomia per dimostrare la mia personale vicinanza all'amico Simone Pierotti e Andrea Cosimini, giornalisti della Gazzetta del Serchio. Il fatto che si è verificato nella sala consigliare del comune di Barga, la sera del 7 Marzo ha dell'assurdo. L'espulsione dall'aula dei due giornalisti è da considerarsi un atto di violenza informativa riconducibile ad un periodo storico ben preciso della nostra nazione. I due giornalisti lavorando per offrire un importante servizio informativo su un argomento delicato come quello dell'ospedale unico, si sono ritrovati ad essere aggrediti con metodi squadristi da alcune persone. La causa di tale marasma, e l'ira ingiustificata da parte del primo cittadino, è dovuta - così afferma lui stesso - al titolo dato al pezzo postato sul giornale on line della Gazzetta del Serchio. A niente sono servite le dichiarazioni dei due giornalisti, i quali hanno evidenziato che i titoli degli articoli non sono di loro competenza, ma della redazione. Che dire, un' aggressione premeditata, se consideriamo che il sindaco Bonini prima di varare il consiglio si era rivolto ai due della Gazzetta del Serchio affermando che non era possibile riprendere la diretta del consiglio in quanto sprovvisti di una preventiva autorizzazione. Dopo aver chiarito che la diretta si limiterà ad essere testuale il consiglio prende il via; finché l'ira non prende il sopravvento. Mi chiedo il perché di tanta violenza nei confronti di due lavoratori che stavano facendosi "il mazzo". Conosco personalmente il giornalista Simone Pierotti, e posso affermare con certezza assoluta la sua buona fede e la professionalità che lo distingue. Pertanto mi sento di dichiarare la mia totale vicinanza ai due giornalisti. Ripeto, offro tutta la solidarietà in totale autonomia, in quanto non abbiamo avuto modo di discutere questo grave fatto in coordinamento di sezione, ma credo che l'intero Partito Comunista dei Lavoratori sia schierato dalla parte dei giornalisti.
Alessandro Ferri
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