Su richiesta del Comitato nazionale No Debito, il 20/2 a Roma si è tenuto un incontro tra una rappresentanza del Comitato ( Cremaschi, Casadio, Cararo, Tomaselli) e Marco Ferrando, quale portavoce e candidato premier del PCL.
Questo confronto si colloca dentro la scelta del Comitato No Debito di incontrare- così è stato detto- “quei soggetti presenti nello scenario elettorale che si collocano al di fuori del Centrosinistra: Lista Ingroia, Movimento 5 Stelle, Partito Comunista dei Lavoratori”.
Durante l'incontro , il PCL ha sottolineato:
1)La propria nota internità al Movimento No Debito e alla sua piattaforma rivendicativa unitaria, che peraltro ha contribuito a definire ( abolizione del debito pubblico verso le banche, nazionalizzazione delle banche, abrogazione del Fiscal Compact..): in contrasto con le posizioni profondamente diverse sostenute da “Rivoluzione civile” ( “negoziare” il debito, “negoziare” il Fiscal Compact, mantenimento del sistema bancario capitalista..).
2)La propria totale autonomia e alternatività al centrosinistra nazionale e locale, dal versante delle ragioni di classe del mondo del lavoro. A differenza di “Rivoluzione Civile”: che non solo subordina il movimento operaio alle procure, ma continua a riproporsi come possibile stampella del PD in alternativa a Monti; ed è infatti interna al Centrosinistra nelle elezioni lombarde e nelle giunte di mezza Italia.
3)La propria contrapposizione al Grillismo dal versante degli interessi di classe, in aperto contrasto con ogni analisi che rimuova la natura reazionaria del Movimento 5 Stelle e delle sue posizioni programmatiche contro i lavoratori ( a partire dalla rivendicazione dell'abolizione del sindacato in quanto tale e della trasformazione dei lavoratori in azionisti individuali del capitale d'impresa).
In conclusione.
Il PCL, quale componente del Comitato No Debito, rispetta la diversità di opinioni e orientamenti elettorali presenti al suo interno, come in ogni organismo unitario. Così come rivendica la specificità del proprio programma anticapitalista e rivoluzionario “per un governo dei lavoratori”, quale fondamento della propria autonomia.
Ma resta un fatto oggettivo: la piattaforma programmatica unitaria del Comitato e gli stessi contenuti della grande manifestazione unitaria del 27 Ottobre, non sono per loro natura “equidistanti” o “indifferenti” tra comici guru, pubblici ministeri, e comunisti. Nessuno sforzo letterario li potrà rendere tali.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
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