RETE 28 APRILE, PERCHE' IN GARFAGNANA NO?





RETE 28 APRILE, PERCHE' IN GARFAGNANA NO?

Sono ormai lontani i tempi delle lotte operaie in Garfagnana; le vicende Ambrosiana, Plinc, Valserchio, Montedison, non possono rimanere altro che piccoli ricordi nella mente di pochi garfagnini. Lotte che hanno dato vita a conquiste storiche grazie al coinvolgimento di ogni singolo tesserato CGIL, ma sopratutto grazie ad un sindacato che poneva dinanzi a tutto la tutela del lavoratore. Sembrano trascorsi millenni da quel fantastico periodo, dove l'operaio non era considerato un semplice "cliente", ma un membro del sindacato. Impossibile ed impensabile al momento cercare di portare nuove idee, offrire la propria esperienza, suggerire una soluzione per una nuova azione sindacale. La CGIL rimane serrata nella propria roccaforte burocratica con lo specifico scopo di assecondare per mezzo di una concertazione con  altre sigle sindacali padronali i poteri forti ed i suoi lacchè (PD in primis). Un sindacato che si è fatto esclusivamente trampolino di lancio politico, piuttosto che macchina di aggregazione operaia per la lotta e la salvaguardia dei diritti. A fronte di tutto ciò, il 10 Settembre scorso è stata costituita l'opposizione in CGIL: la Rete 28 Aprile.  L'area ha lo scopo di organizzare ovunque nella confederazione l'opposizione alla linea politica ed al gruppo dirigente che hanno portato la Cgil alla più grave sconfitta del dopoguerra con la controriforma del lavoro e la conseguente cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Una sconfitta che trova la sua causa nella subalternità del gruppo dirigente della CGIL al governo Monti ed al cancro politico che lo sostiene. Tale subalternità ha impedito di dispiegare tutte le forze dell'organizzazione per contrastare un governo che pratica politiche economiche ultraliberiste e antisociali, in rappresentanza dei poteri forti del paese e dei dettati della Bce e della finanza internazionale. L'opposizione ferma e rigorosa al governo Monti è invece condizione per qualsiasi tenuta e ripresa dell'iniziativa sindacale a tutela del lavoro. L'area che si costituisce non condivide, conseguentemente, la politica unitaria con Cisl e Uil intrapresa dal gruppo dirigente. Infatti i gruppi dirigenti di queste due organizzazioni sono responsabili del fiancheggiamento al governo Berlusconi, e hanno condiviso la politica antisindacale e distruttrice dei diritti della Fiat. Una unità di vertice con Cisl e Uil non può che produrre arretramenti del mondo del lavoro e infatti li sta producendo. Considerando che il sindacato è dei lavoratori, che cosa aspettiamo a riprendercelo? Tanto per iniziare strutturiamoci come Area programmatica dentro la CGIL.

PCL Garfagnana

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